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10 tonnellate di prodotti sequestrate dalla Guardia Costiera in un mese e mezzo

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Controlli: oltre 10 tonnellate di prodotti sequestrate dalla Guardia Costiera in un mese e mezzo

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, nel corso delle attività di controllo della Guardia Costiera effettuate a ottobre e nella prima parte di novembre, sono stati registrati circa 400 illeciti, sequestrate più di 10 tonnellate di prodotto ed elevate sanzioni per oltre 500 mila euro.

Le operazioni sono state condotte su base regionale, con il coordinamento delle Direzioni Marittime di Liguria (“Saturno 2015”), Toscana (“Undersized”), Lazio (“Autunno 2015”), Nord Sardegna, (“Levante” e “Levante 2”), Calabria (“Parigghia”), Sicilia Orientale (“Juvenile”), Sicilia Occidentale (“Spada Vivo”), Puglia, Abruzzo e Molise (“Fish Tag”), Marche (“Praesidio Maris”), Emilia-Romagna e Veneto (“Expo 2015”).

A tutela dell’intera filiera ittica, sono stati monitorati tutti i passaggi; dalla cattura alla commercializzazione del pescato nei grandi centri di distribuzione, dalla vendita al dettaglio alla ristorazione. Tra le principali infrazioni: prodotti ittici non tracciati o mal conservati, impiego di attrezzature non consentite, inosservanza dei periodi di fermo biologico, violazione dei limiti di taglia.

“Risultati importanti – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – che confermano la grande professionalità dei nostri organi di controllo e l’efficienza del nostro sistema. La tutela dei consumatori e la salvaguardia del reddito degli operatori del settore è una priorità. Dobbiamo garantire sicurezza e qualità in tutti i passaggi della filiera ittica. In questo contesto il lavoro delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera è fondamentale, sia in mare che nei mercati in tutto il territorio nazionale.”​

 

​​​​​Filiera ittica: vasta attività di controllo della Guardia Costiera

Prodotti ittici non tracciati o malconservati, impiego di attrezzature non consentite, inosservanza dei periodi di fermo biologico, violazione dei limiti di taglia. Sono tra le principali infrazioni rilevate nell’ambito di un’intensa attività di controllo della pesca condotta su tutto il territorio nazionale dalla Guardia Costiera.

Nel mese di ottobre e nella prima parte di novembre, infatti, il personale del Corpo è stato impegnato in una serie di operazioni condotte su base regionale, sotto il coordinamento dei competenti Centri di Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Genova, Livorno, Civitavecchia, Olbia, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Bari, Pescara, Ancona, Ravenna e Venezia. Sotto osservazione l’intera filiera ittica, dalla cattura alla commercializzazione del pescato nei grandi centri di distribuzione, dalla vendita al dettaglio fino alla ristorazione.

I dati aggregati a livello nazionale parlano di 397 illeciti contestati, con più di 10 tonnellate di prodotto sequestrato, e sanzioni per oltre 500.000 euro. Risultati importanti, ottenuti grazie all’impegno e alla professionalità dei militari impiegati nelle diverse attività coordinate dalle Direzioni Marittime di Liguria (“Saturno 2015”), Toscana (“Undersized”), Lazio (“Autunno 2015”), Nord Sardegna, (“Levante” e “Levante 2”), Calabria (“Parigghia”), Sicilia Orientale (“Juvenile”), Sicilia Occidentale (“Spada Vivo”), Puglia, Abruzzo e Molise (“Fish Tag”), Marche (“Praesidio Maris”), Emilia-Romagna e Veneto (“Expo 2015”) – e ai quali si devono aggiungere i frutti delle attività di controllo condotte sul territorio, quotidianamente, nelle altre Regioni, o comunque al di fuori delle operazioni regionali sopra citate.

Le iniziative si sono focalizzate sulle varie criticità emergenti nelle rispettive realtà locali: dalla lotta ai predatori di vongole, nella zona di Goro, al giro di vite contro il commercio abusivo nelle borgate dell’hinterland palermitano, passando per le centinaia di esemplari di tonno rosso sottomisura sequestrati dagli uomini della Guardia Costiera di Cetraro e Vibo Valentia. Ma possiamo citare anche i più recenti sequestri di 1500 ricci di mare a Porto Torres, e di una tonnellata e mezza di cozze prive di etichettatura e di documentazione sanitaria, tra Castel Volturno e Mondragone; o le ispezioni che hanno interessato alcune aziende di import-export nell’avellinese.

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